Sono sicuro che anche tu, come me, ti sarai trovato in situazioni in cui hai fatto fatica a gestire la rabbia. A volte ci riesci, altre volte un po’ meno.

Alcune persone sono letteralmente dei pupazzi nelle mani dell’ira: in quei momenti escono completamente di testa e non ragionano più. Purtroppo arrivano a dire cose che non pensano o a fare gesti inconsulti che lacerano le relazioni.

Insomma la rabbia, sebbene come tutti gli stati d’animo possa essere un’ottima risorsa, diventa invece una brutta bestia se non sai come gestirla.

Tante volte mi viene in mente Sonny. Sì esatto sto parlando de “Il padrino”.

New York, fine anni ’40. Una Lincoln Continental partita da Long Island sfreccia furiosamente tra le strade della città. Alla guida c’è Santino ‘Sonny’ Corleone, figlio di Don Vito e luogotenente dell’impero criminale più potente degli Stati Uniti d’America. Sonny aveva un carattere iracondo. Sempre pronto ad “andare ai materassi”, perdeva le staffe facilmente e reagiva con violenza. I suoi nemici erano a conoscenza di questa tendenza nel suo atteggiamento.

Per questo motivo uno di loro, Emilio Barzini, decide di organizzare una trappola. Con la complicità del cognato di Sonny, architetta un piano volto a far saltare i nervi al figlio di Don Vito. Il piano riesce alla perfezione. Sonny, ricevuta la telefonata della sorella Connie – disperata per l’ennesimo, furioso litigio con il marito – perde il senno e la lucidità.
Smette di pensare e cade in un’imboscata, crivellato da mitragliatori Thompson che gli vomitano addosso una montagna di piombo.

A quanto pare anche Francis Ford Coppola è d’accordo con me quando dico che:

“Non esistono persone senza risorse, esistono stati d’animo e mentali senza risorse”.

 

La rabbia di cui ti voglio parlare oggi è forse il più palese e comune stato emozionale che, insieme alla paura, annulla e offusca il ricorso alle nostre risorse.

ATTENZIONE!!! La rabbia può essere decisamente utile, come ogni emozione: è solo questione del contesto e dell’obiettivo con la quale viene utilizzata.

E se qualcuno si permette di dire che va repressa o annullata io, io… mi arrabbio come Bud Spencer e Terence Hill quando hanno incendiato loro la Dune Buggy rossa con la cappottina gialla :-)

La rabbia fa parte dei naturali istinti umani. La sua casa mentale è il cervello rettile. In quanto tale è stata fondamentale per la sopravvivenza della specie e l’evoluzione.

Quindi se in un certo senso i nostri antenati erano rettiliani, l’evoluzione attuale dell’Homo Macintosh conserva questa indole. La domanda è…

“Sono io a gestire la rabbia o è la rabbia a gestire me?”

 

Se ad esempio trasformi la rabbia in grinta e motivazione per il raggiungimento dei tuoi obiettivi oppure la usi per uscire da una situazione stagnante in cui sei stato per troppo tempo, è decisamente utile. Se lasci che la rabbia si impossessi di te annullando le tue facoltà di discernimento ovviamente diventa distruttiva.

 

“Cantami, o Diva, del pelide Achille
l’ira funesta che infiniti addusse lutti […]”

Proemio dell’Iliade

 

«Eh sì vabbè belle parole, ma ci sono quelle situazioni, quelle persone lì… come fai a non arrabbiarti?».

Partiamo da un presupposto: le persone non se ne vanno in giro con il superliquidator carico del virus della rabbia per spruzzartelo addosso alla prima occasione.
Ricorda che sei tu il regista del tuo cervello e, in quanto tale, hai il controllo del film che decidi di proiettare nella tua testa.

 

3 Strategie per gestire la rabbia

 

Ecco alcune semplici e pratiche strategie per gestire la rabbia e iniziare a scegliere cosa è meglio per te.

 

1. Pianifica meglio

Ti sembrerà strano, eppure se mi dessero un centesimo per ogni volta che ho sentito la frase “So già che oggi finirò per litigare con quella persona, non la sopporto proprio quando fa così”, farei il bagno ogni mattina come Paperon de’ Paperoni nel suo deposito.

Il punto è che spesso siamo noi che letteralmente pianifichiamo quella situazione di rabbia: inconsciamente stiamo già programmando il modo in cui quella persona ci farà arrabbiare e, indovina un po’, poi ci arrabbiamo veramente!

Ti racconto una barzelletta che spiega bene il punto.

Mario ha bisogno di una bicicletta per andare al lavoro perché la sua auto è rotta, così la moglie gli suggerisce di chiedere al suo amico Luigi. Mario all’inizio è un po’ riluttante all’idea perché sa che Luigi è un tipo molto attaccato alle proprie cose e già in passato gli ha fatto storie, ma alla fine si convince ad andare.

Mentre si reca velocemente a casa dell’amico discute tra sé e sé:

“So già che Luigi mi dirà: «MI RACCOMANDO IL SELLINO» e io gli risponderò: «NON TI PREOCCUPARE, NON TE LO ALZO».
E poi mi dirà: «MI RACCOMANDO IL MANUBRIO» e io gli risponderò: «NON TI PREOCCUPARE, NON LO SPOSTO».

E poi continuerà con: «MI RACCOMANDO IL CAVALLETTO» e io gli risponderò: «NON TI PREOCCUPARE NON TE LO ROMPO».

E poi mi ricorderà di come l’ultima volta che mi ha prestato qualcosa gliel’ho riportata un giorno in ritardo quindi si raccomanderà di essere puntuale stavolta…”

Nel mentre, finalmente arriva sotto casa dell’amico e lo chiama: «Luigi… LUIGI… L U I G I I I I I…».

«Ciao Mario, dimmi?».

«VAFF@NCULO TU E LA TUA BICICLETTA!».

 

Le storie che ti racconti e i film che ti proietti cambiano fisiologicamente il tuo stato d’animo e ti preparano per il combattimento. E a quel punto basta semplicemente una minima cosa che tu rispondi con tutto il pacchetto già pronto.

Se ti rendi conto che ti stai preparando al combattimento, cambia film mentale e anticipa invece come avrai la capacità di scegliere se agire la tua rabbia oppure no in quella situazione in base a ciò che è più utile in quel momento.

 

2. Stop – Respira – Risolvi

«E cosa posso fare invece quando è troppo tardi e sono sull’orlo del precipizio della trasfigurazione rabbiosa modello Hulk?»

STOP – RESPIRA – RISOLVI.

Questo è un mantra molto utile che ho imparato da Kathleen La Valle e che insegno a tutti i team che ho il piacere di guidare nei vari progetti di cui sono responsabile. Quando la situazione si fa critica:

1) STOP! Fermati! Frena il treno.

Per citare un mio allenatore di pallavolo: “giocare veloce è diverso da giocare in fretta”. Infatti nella fretta c’è stress e non sei in controllo dei tuoi pensieri. In queste situazioni hai bisogno di fermarti un attimo e:

  • se ti stai facendo dei film mentali stupidi, smettila! Rimpicciolisci le immagini come se le stessi guardando dallo schermo del cellulare, mettile in bianco e nero, allontanale in modo da vederle a fatica. Sintonizzati su un altro canale! Esattamente quello che insegno nel PNL Practitioner se lo hai già fatto (se non lo hai ancora fatto mi chiedo cosa tu stia aspettando… clicca qui :-) )
  • se il tuo dialogo interno continua a infastidirti incessantemente, cambialo! Usa il mantra suggerito da Richard Bandler e ripetiti mentalmente “shut the fuck up, shut the fuck up, shut the fuck up…” (che possiamo tradurre elegantemente con un “chiudi quella c@$$% di bocca”) finché la tua vocina interna scompare.

 

2) Respira!

Cambia la tua postura e prendi un bel respiro profondo: dai ossigeno al tuo cervello. Magari aggiungi anche un bel sorriso e sostanze come la serotonina inizieranno a nuotare nel tuo organismo cambiando decisamente il tuo stato d’animo.

 

3) Risolvi

Solo a questo punto guarda la situazione da nuove prospettive e focalizzati sulle possibili soluzioni. Invece di subire la situazione, agisci e trasforma la rabbia in un’azione utile.
Di solito penso al mio socio, collega e amico Andrea Grassi che, nelle situazioni critiche, entra nell’identità di uno dei personaggi più fighi di Pulp Fiction e ripete: «Sono il signor Wolf: risolvo problemi!»

Con un buon allenamento e con molta pratica quando associ questo mantra al momento della rabbia, riesci a rispondere molto meglio.

 

3. Smettila di leggere nella mente delle persone… e chiedi.

Non mi stancherò mai di ripetere che – sempre che tu non sia Oda Mae Brown con un palla di cristallo e la voce di Patrick Swayze nelle orecchie – reagire e agire sulla base di una lettura della mente, senza prima verificare, non è per niente buono!

“Solo i Babbani parlano di ‘lettura del pensiero’. I pensieri non sono un libro che si possa aprire ed esaminare a piacimento. Non sono incisi all’interno del cranio in modo che qualunque intruso possa leggerli. La mente è qualcosa di complesso e stratificato, Potter… o per lo meno, la maggior parte delle menti lo sono”

Severus Piton

 

«Eh sì ma quello mi ha detto ciao, con quel tono lì, senza guardarmi quindi è evidente che sia ancora arrabbiato con me per quella cosa e vuole vendicarsi».

Adesso ti svelo un segreto poco piacevole: non sei così importante.

So che sembra brutta scritta così, ma è la dura verità. Non sei così importante per le altre persone da far sì che il loro mondo giri intorno a te e pensino tutte le notti ai modi diversi in cui fartela pagare.

Smettila di prenderla sul personale e, se hai dei dubbi, chiedi il motivo di un determinato comportamento. Parla, discuti, comunica e trova le soluzioni.

Ovviamente l’obiettivo di questo articolo non è quello di trattare in maniera esaustiva l’argomento: voglio semplicemente darti lo spunto che anche la rabbia, come ogni stato d’animo, non è qualcosa che si impossessa di noi come un virus. Possiamo imparare a gestire la rabbia.

Perché, alla fine, dimmi la verità: vuoi veramente dare il potere a un’altra persona (che non ti sta neppure tanto simpatica e che magari consideri un idiota) di avere un così grande potere su di te? Non credo…

Se vuoi imparare gli strumenti più efficaci per gestire i tuoi stati d’animo in modo che siano propulsori del tuo benessere e non dei freni, ti aspetto al prossimo corso PNL Practitioner. Io e Roberta Liguori ti daremo gli strumenti concreti per essere in pienamente padrone di come scegli di stare e vivere.

corso PNL Practitioner Ekis