Il mondo del coaching e della formazione e le relazioni tra i suoi vari protagonisti sono molto particolari.
Da una parte c’è tutto l’amore e il valore che diamo alle persone quando siamo in aula o nelle sessioni individuali. Dall’altra c’è la voglia di differenziarsi e tante volte l’ego di chi desidera essere il numero uno e pensa di farlo con strumenti più efficaci rispetto agli altri.
In più di vent’anni che vivo professionalmente questo mondo ho assistito (purtroppo) a battaglie per dimostrare chi fosse il migliore, invidie verso chi otteneva più risultati, colpi bassi a suon di critiche infondate, tradimenti e incoerenze di vario tipo.

Ma ieri NO. Nulla di tutto questo.

Ieri è stato tutto l’opposto. Ieri è uscito il meglio di ognuno di noi.

La Nazionale del Coaching

Ho avuto la grande opportunità di partecipare, insieme alla mia compagna di mille avventure Roberta, a un evento più unico che raro.
Si è chiamato DIREFARE ed è stata per me l’opportunità di lavorare fianco a fianco con altri 47 formatori e speaker di livello nazionale e internazionale che si sono susseguiti sul palco con un obiettivo comune: donare il proprio valore per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto che lo scorso 24 agosto ha scosso il centro Italia.

L’energia che si respirava era pazzesca e mi sono sentito, citando una metafora di Max Damioli, come un giocatore convocato in Nazionale.
In questi due giorni ognuno di noi non ha giocato solo per il proprio club (EKIS nel caso mio e di Roberta) ma per una Nazionale che aveva il compito di “segnare gol” in tutti gli interventi. Ogni relatore tifava per gli altri, ci facevamo assist e ci complimentavamo a vicenda con l’obiettivo di portare a casa la vittoria.

Risultato finale: sono stati raccolti più di 130.000 euro (destinati ad aumentare con le vendite delle registrazioni integrali degli interventi) per ricostruire la palestra della scuola di Acquasanta Terme in cui i bambini e i ragazzi possono tornare a fare sport. Abbiamo vinto. Ognuno di noi.

E questo mi ha fatto riflettere.

Rispetta gli altri…

Io mi sono sempre considerato molto bravo a creare rapporti con le persone. Rispetto sempre gli altri e le loro idee e so di essere rispettato a mia volta. Naturalmente non mi vanno a genio tutte le persone che incontro e le modalità che hanno, ma ascolto sempre senza giudizio cercando di portarmi a casa qualcosa da quell’incontro.

A livello professionale sono molto incuriosito dagli strumenti che usano i miei colleghi e dal modo in cui riescono a portare valore alle persone. Non ho mai pensato “quello non può funzionare!” e ho sempre cercato di capire come il professionista di turno riuscisse a ottenere dei risultati, in modo tale da ampliare le mie idee e le mie abilità.

Come dico in ogni PNL Practitioner che tengo, non sono le tecniche a cambiare le persone. Sono le persone a cambiare le persone. È il cuore che ci mettiamo, la sincera intenzione del “voglio far stare bene questa persona”.
Poi, conoscendo bene varie tecniche e applicandole in modo ottimale, si riescono a ottenere risultati più efficacemente e più velocemente.

Che lo si faccia come nel nostro caso con la PNL e il coaching, oppure con l’ipnosi, con il rebirthing, con le tecniche di memoria, con la motivazione, con le energie sottili, con l’analisi transazionale, con la psicologia, con l’allenamento fisico, con l’alimentazione e chi più ne ha più ne metta, il punto è sempre lo stesso: l’importante è far stare bene la persona con cui lavori e darle strumenti e consapevolezze per raggiungere i propri obiettivi. Ogni strada è solo una via diversa che dovrebbe portare a questo stesso punto.

E non credo ci sia una strada più giusta delle altre, eventualmente ci sono modalità e tecnologie più in sintonia con quello specifico cliente in quel preciso momento. E ognuno di noi ne deve essere consapevole.
Per noi professionisti imparare percorsi diversi ci può aiutare a fare delle distinzioni migliori ed essere ancora più di valore per i nostri clienti.

Una volta il Dott. Richard Bandler ci disse tra un corso e un altro: “Nei prossimi mesi leggete dei libri. Ma non quelli che leggereste di solito. Se siete esperti di sviluppo personale leggete libri di matematica. Se siete ingegneri leggete libri di musica. Se siete ragionieri leggete la storia dell’arte. Ampliate i vostri orizzonti e interessatevi a qualcosa di diverso, in modo tale che possiate arricchire il vostro modo di pensare e questo vi aiuterà a vedere lo stesso mondo in modo diverso trovando idee e soluzioni nuove e, forse, più intelligenti”.

… e impara!

Essere stato esposto a così tante idee e modi di pensare diversi dal mio mi ha confermato che il confronto arricchisce sempre mentre arroccarsi sulle proprie convinzioni, pur buone che siano, senza voler concepire che ci può essere del buono anche in qualcosa d’altro non paga.

Ringrazio Marcello e Sara per l’anima che hanno messo nel voler creare questo evento e per averci dato questa grande possibilità di arricchirci e arricchire.

Tutto questo è nato da un terremoto. A me piace la magia delle parole e, se ne facciamo l’anagramma, be’… otterremo sicuramente qualcosa di speciale!

Alle

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